mercoledì 9 ottobre 2013

LA NASCITA- prefazione

21 Maggio 1988...una data come tante, un giorno come tanti altri, un 'alba ed un tramonto ad aprire e chiudere una vita...come tante vite...come tanti giorni...come
Nasciamo tutti un pò allo stesso modo,tra le lacrime,e stranamente anche così andiamo via...alle volte mi viene da pensare che il nostro destino sia scritto tutto in quei primi istanti,o almeno per me era stato così...
Tante volte sono stata lì ad immaginare come fosse andata,tante volte l ho sognato...ho rivissuto i primi momenti della mia esistenza tante di quelle volte che oramai conosco a memoria ogni singolo attimo di quel giorno.
Mia madre, i suoi capelli ricci e neri...la sua pancia tonda e tesa, liscia,le sue carezze ruvide...come il suo carattere,il suo respiro affannato e teso,stava per arrivare la cosa piu' importante della sua vita,la cosa piu' bella che avesse mai potuto immaginare, la cosa migliore che fosse riuscita a concludere,la cosa a cui paradossalmente avrebbe fatto piu' male.
Mio padre,i suoi capelli radi e biondi, la sua andatura zoppicante e la sua pancia da bevitore di birra,mio padre e le sue mani piccole...come le mie...le nostre...come quelle di mia nonna...mio padre che era la classica persona che non sapeva amare pur avendo ricevuto tanto amore...mio padre...che non sarebbe stato mai il mio papà.
Mia nonna materna,i suoi capelli folti e grigi,le sue mani consumate dal lavoro nei campi e gli occhi azzurri ,come i miei, fieri e limpidi ,gli occhi di chi sa bene che la vita è una battaglia continua,...mia nonna che non aveva avuto una madre e che forse per questo non era mai riuscita ad  esserlo.
Mia nonna paterna, i suoi capelli biondi e lunghi,le ciglia folte e curve,come le mie...mia nonna paterna...col nome di un fiore ma il cuore di ghiaccio.
Li vedo tutti li...i miei genitori, i mie nonni, le persone che avrebbero segnato la mia vita già da quel momento già dal primo istante...vedo mia madre cercare invano l'affetto di un marito che non l ha mai amata, mio padre con le mani in tasca che zoppica su e giu' per il corridoio intento a cercare le risposte alle sue mille domande,ai suoi mille problemi,ai suoi mille se.... le mie nonne intente a parlare del piu' e del meno nei loro dialetti...così senza capirsi, con la cortesia di chi sa che forse non si rivedrà mai piu'.... e poi ci sono io, piccola,fragile e forte come sono ancora oggi...io che li guardo, li osservo,li scruto e taccio...già da allora avevo capito tutto, già da quel primo istante avevo capito come sarebbe andata la mia vita...e allora PIANSI...
Le altre scene sono tutte un pò confuse, mio padre che si fuma la sua sigaretta indifferente ed impaurito come è sempre stato, mia madre che senza saperlo si trasforma da ragazza ribelle ed infelice in donna matura e forte... e mia nonna che nella sua ignoranza contadina aveva già ben capito come sarebbe andata, aveva bene compreso il suo errore, ma ora era tardi, ora ero nata e bisognava fingere un amore che non c'era,bisognava mantenere le apparenze...così mi prese in braccio lei...perchè sapeva bene che mio padre non lo avrebbe mai fatto.
Nasciamo tutti un pò così...tra le lacrime,tra le paure, tra le ansie....ma io ero nata nell'abbandono...e chi nasce nell'abbandono è un bambino a metà...

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