martedì 22 ottobre 2013

un pò del 2 capitolo

EPPURE UN GIORNO
CAP 2. CRISTIANA
Ogni volta che penso a lei non so perché ma mi ritorna in mente il vestito che aveva scelto di indossare per il nostro primo appuntamento, un tubino nero con dei micropois gialli e ed in vita una cinturina sottilissima dello stesso colore, aveva il dono dell’eleganza, una cosa che avevo sempre amato in una donna, Cristiana era elegante e sicura di sé con qualsiasi cosa decidesse di indossare, anche quando si metteva quel buffo cappello di colore rosso col fiocchetto sotto il mento, ecco lei anche con un capello che una bambina di sei anni si sarebbe rifiutata di indossare riusciva ad essere sicura, quasi spavalda, sempre bellissima.
Ma forse sto correndo un po’ troppo, devo ancora raccontarvi di come ho fatto ad agganciarla nel locale che già vi sto parlando del primo appuntamento, ok… torniamo indietro…
Quella sera fasciata nel suo Valentino rosso era una visione, solo dopo del tempo Cristiana mi rivelò che quando una donna si veste di rosso è perché ha voglia di attirare su di sé gli sguardi, perché una donna vestita di rosso non passa mai inosservata, ed effettivamente era così, ma a lei quel vestito rosso non serviva mi sarei accorto di lei comunque, quello che mi aveva completamento rapito erano i suoi capelli sembravano danzare con lei, si muovevano leggeri ed uniformi, splendevano sotto le esigue luci stroboscopiche, profumavano di miele e camomilla, e quell’odore non lo avrei mai piu’ dimenticato.
Aspettai che quei quattro bellimbusti le si levassero di torno per attaccare bottone, avevo il cuore a mille, bu bum…bu bum…bu bum… bu bum… ancora oggi lo sento battere così, come quella sera, piu’ forte ad ogni passo che mi avvicinava a lei, le mani sudate, lo charme che avevo sempre creduto di avere che se ne era andato a farsi benedire; appena giunto ad un centimetro da lei ecco che sfoggiai la peggiore delle frasi da rimorchiatore incallito :”Ciao bella biondina, che dici bevi una cosa con me?”… Mmm pensai, complimentoni per l’originalità… ma lei non ci fece caso, fece caso ad altro invece…
“Sei Marco vero? Sai ho sempre voluto bere una cosa con te ma l’altro giorno mentre facevo il mio solito gioco mi hai quasi messa sotto con la macchina, quindi adesso se fossi una donna vendicativa dovrei darti un due di picche, ma non lo sono, sei così carino e poi indossi delle Prada, non si può dire no ad un uomo con delle Prada ai piedi!”
“Beh scusa se ti ho quasi uccisa allora, ma di che gioco si tratta poi?”
“Tu pensi che sia bella?”
“Si, credo che tu sia una meravigliosa visione in rosso”
“Ecco, non è del tutto vero quello che dici, vedi una volta ho visto un film in cui una donna attraversava la strada senza guardare e mentre lo faceva diceva che una bella donna può attraversare così perché si fermeranno comunque ad osservarla, gli uomini perché si sa cosa sono e le donne per la classica invidia che le caratterizza… ecco tu ora mi hai detto che sono una meravigliosa visione in rosso, ma Lunedì scorso quando mi ero svegliata con la luna storta e mi sentivo bella quanto una foca ingrassata , tu non ti sei fermato a guardarmi, o eri troppo distratto allora o sei troppo attento adesso… comunque non importa, avrai tempo per farti perdonare…”
“ Spero di averne tanto, ma in tutto questo poi il tuo nome qual è?”
“Ciao io sono Cristiana”

“Ciao io sono Marco… e tu sei bellissima !”.

RANDOM... Autunno 2013



















venerdì 11 ottobre 2013

Capitolo 1. EPPURE UN GIORNO...

Cristiana aveva i capelli biondi,di quel biondo che ti lascia sempre un pò incantato, aveva  gli occhi chiari e strani , non di quell'azzurro che sorprende, di un colore piu' cupo; erano occhi strani perchè per capire di che colore fossero realmente dovevi fermarti ad osservarli...ecco "dovevi osservarla" ; era una ragazza come tante, ma come tante non era niente di particolare, eppure aveva qualcosa per cui non potevi non accorgerti di lei, altezza normale, labbra normali, fisico normale, eppure quando entrava in una stanza c'era lei, lei e basta, c'era il suo sorriso, il suo sguardo un pò triste ed  un pò sbarazzino, c'era la sua insicurezza travestita da spavalderia e poi c'erano le sue mani...mani così piccole che ti veniva voglia di mangiarle quasi come fossero i piedi di un neonato...Cristiana era la classica persona che non lasciava indifferenti, Cristiana, per me  era l'AMORE.

Mi ricordo la prima volta che l ho vista,ero al solito locale coi miei amici intento a fare le solite cose stupide che si fanno stra uomini,ero uno che come si usava dire "si portava", nel senso che con le donne ci sapevo fare ,riscuotevo insomma un discreto successo con le ragazze ,erano in tante a farmi il filo , agevolato forse anche dalla mia posizione economica, ma non credo fosse solo per quello, io le facevo ridere, e le donne amano chi le fa ridere.Quella sera insomma era una sera come tante, solita musica, solite facce annoiate e divertite allo stesso tempo, soliti superalcolici, solita sigaretta fumata piu' per abitudine che per voglia, solito tutto... tranne me, io non ero il solito, non mi capitava quasi mai di mettermi seduto sul divano in disparte ad osservare quello che mi accadeva intorno, ma quella sera mi sentivo diverso, stralunato, non avevo voglia di essere il piacione di sempre, l'anima della festa, semplicemente guardavo da spettatore tutto ciò che mi accadeva intorno,era strano trovarmi in quel ruolo poichè ero stato sempre io quello osservato e forse anche un pò criticato ,ed ora ero lì a guardarli...certo che quando osservi certi ambienti estraniandoti dagli stessi ti rendi conto di quanto le persone che li frequentano siano in linea di massima identiche le une alle altre, le categorie principali sono piu' o meno queste:
1.Il tamarro. Categoria che a sua volta si distingue in due sottocategorie, il tamarro ricco e quello povero; il tamarro povero lo conosciamo un pò tutti quanti ed infondo è anche giustificato per i suoi modi di fare rudi e fastidiosi, in genere è un ragazzo sul palestrato andante con la classica maglia aderete dallo scollo a v ed un paio di jeans improponibili ;il problema è l'altra sottocategoria, il tamarro ricco, perchè per quanto io mi sforzi non trovo giustificazione ai suoi comportamenti dato che probabilmente proverrà nella maggior parte dei casi da famiglie benestanti e di un certo rango, no il tamarro ricco mi rifiuto di giustificarlo! lo vedi che si aggira per il locale con il suo abbigliamento firmato, minimal o classico che sia , ma pur sempre costato un occhio della testa , che cerca di conquistare col suo atteggiamento borioso e maleducato tutte le ragazze il cui vestito sia inguinale, sapendo bene che l'unico motivo per cui gli si avvicineranno è solo una bevuta gratis ,una serata a scrocco e magari qualche mese da trombamici all inclusive.
2.Il mignottone. Categoria  che esiste ormai da decenni, il mignottone lo vedi lì  col suo vestitino aderente, i suoi shorts ingiunali, la carrozzeria rifatta alla grande , che si destreggia tra scalini,palcoscenici,tavolini,tutto affinchè sovrasti con le sue beltà il locale, tutto purchè possano notarla in molti e agganciarla, diciamocelo il mignottone è la compagna ideale del tamarro ricco , ma qualora serva per qualche euro si vende al miglior offerente.
3. Le esaurite. Categoria  a me particolarmente cara, sono quelle che mi fanno piu' tenerezza e che di solito hanno il quoziente intellettivo di una gallina , questo tipo di ragazze si tocca in continuazione i capelli,si passa costantemente il rossetto sulle labbra, sono delle trottole che camminano su e giu' per il locale in cerca dell'ex fidanzato, del ragazzo che frequentano, della loro rivale, insomma sono sempre in cerca di qualcosa, quando l'unica cosa che dovrebbero cercare è la loro testa.
4.I finti ricchi. Questa categoria ormai è quella piu' popolare, un pò per la crisi che ci ha ridotti tutti in mutande, un pò perchè gli italiani hanno questo strano vizio di voler vivere sempre al di sopra delle proprie possibilità ; il finto ricco è quello che in genere spende di piu' del ricco vero, è sempre pieno di ragazze veramente povere convinte che in lui troveranno il punto di svolta per la loro misera esistenza e che presto o tardi lo lasceranno una volta aver scoperto che nel parcheggio c'è una misera Fiat Punto ad attenderle.
Le categorie sarebbero ancora tante e divertenti , ma devo tornare a raccontarvi di lei...
Dove ero rimasto? Ah ecco... io che sono sul divano e osservo.
Allora mentre osservavo le persone che mi stavano intorno , vidi lei... mi ricordo come fosse ieri di quel momento... aveva un vestito rosso al ginocchio con la manica lunga, credo fosse un Valentino, il suo stilista preferito, sul viso un filo di trucco, la matita nera che le incorniciava gli occhi, le sopracciglia folte, il rossetto rosso un pò sbiadito e poi loro...i suoi capelli, li ho amati subito, aveva un caschetto liscio e biondo che le incorniava il viso tondo da bambina, soffice, vellutato, come la sua pelle, come il suo carattere... nessuna donna prima di lei mi aveva lasciato così spiazzato, eppure non era di quelle bellezze stratosferiche , anzi forse aveva anche un paio di kg in piu'...eppure non potevo staccarle gli occhi di dosso, eppure avrei voluto ammazzare tutti quelli che le si avvicinavano, non aveva detto ancora una parola eppure io quegli occhi...quegli occhi...quelle labbra...quei capelli... eppure un giorno come tanti...io la amavo già.

mercoledì 9 ottobre 2013

LA NASCITA- prefazione

21 Maggio 1988...una data come tante, un giorno come tanti altri, un 'alba ed un tramonto ad aprire e chiudere una vita...come tante vite...come tanti giorni...come
Nasciamo tutti un pò allo stesso modo,tra le lacrime,e stranamente anche così andiamo via...alle volte mi viene da pensare che il nostro destino sia scritto tutto in quei primi istanti,o almeno per me era stato così...
Tante volte sono stata lì ad immaginare come fosse andata,tante volte l ho sognato...ho rivissuto i primi momenti della mia esistenza tante di quelle volte che oramai conosco a memoria ogni singolo attimo di quel giorno.
Mia madre, i suoi capelli ricci e neri...la sua pancia tonda e tesa, liscia,le sue carezze ruvide...come il suo carattere,il suo respiro affannato e teso,stava per arrivare la cosa piu' importante della sua vita,la cosa piu' bella che avesse mai potuto immaginare, la cosa migliore che fosse riuscita a concludere,la cosa a cui paradossalmente avrebbe fatto piu' male.
Mio padre,i suoi capelli radi e biondi, la sua andatura zoppicante e la sua pancia da bevitore di birra,mio padre e le sue mani piccole...come le mie...le nostre...come quelle di mia nonna...mio padre che era la classica persona che non sapeva amare pur avendo ricevuto tanto amore...mio padre...che non sarebbe stato mai il mio papà.
Mia nonna materna,i suoi capelli folti e grigi,le sue mani consumate dal lavoro nei campi e gli occhi azzurri ,come i miei, fieri e limpidi ,gli occhi di chi sa bene che la vita è una battaglia continua,...mia nonna che non aveva avuto una madre e che forse per questo non era mai riuscita ad  esserlo.
Mia nonna paterna, i suoi capelli biondi e lunghi,le ciglia folte e curve,come le mie...mia nonna paterna...col nome di un fiore ma il cuore di ghiaccio.
Li vedo tutti li...i miei genitori, i mie nonni, le persone che avrebbero segnato la mia vita già da quel momento già dal primo istante...vedo mia madre cercare invano l'affetto di un marito che non l ha mai amata, mio padre con le mani in tasca che zoppica su e giu' per il corridoio intento a cercare le risposte alle sue mille domande,ai suoi mille problemi,ai suoi mille se.... le mie nonne intente a parlare del piu' e del meno nei loro dialetti...così senza capirsi, con la cortesia di chi sa che forse non si rivedrà mai piu'.... e poi ci sono io, piccola,fragile e forte come sono ancora oggi...io che li guardo, li osservo,li scruto e taccio...già da allora avevo capito tutto, già da quel primo istante avevo capito come sarebbe andata la mia vita...e allora PIANSI...
Le altre scene sono tutte un pò confuse, mio padre che si fuma la sua sigaretta indifferente ed impaurito come è sempre stato, mia madre che senza saperlo si trasforma da ragazza ribelle ed infelice in donna matura e forte... e mia nonna che nella sua ignoranza contadina aveva già ben capito come sarebbe andata, aveva bene compreso il suo errore, ma ora era tardi, ora ero nata e bisognava fingere un amore che non c'era,bisognava mantenere le apparenze...così mi prese in braccio lei...perchè sapeva bene che mio padre non lo avrebbe mai fatto.
Nasciamo tutti un pò così...tra le lacrime,tra le paure, tra le ansie....ma io ero nata nell'abbandono...e chi nasce nell'abbandono è un bambino a metà...